martedì 12 maggio 2015

LA SCULACCIATA

Qualche giorno fa ho fatto un salto sulla sedia!
In un gruppo che frequento su Facebook, di stampo montessoriano quindi orientato al massimo rispetto per il bambino, tra i commenti a un post salta fuori un'affermazione pro-sculacciata. 
Ma... come?!?!?!

Erano parole all'odor di naftalina ma a scriverle non era lo spirito burlone di una nonna pizzi e bacchetta ma una giovane mamma di piccolo bimbo. 

In soldoni, anzi in spicci, la signora sosteneva ancora la paleolitica teoria che una sculacciata data al momento giusto fa più che bene e non crea nè danno ne turbe psichiche. Naturalmente non tutti i giorni. Ovvio!

Come sempre accade in questi casi, non riesco, non Posso e non VOGLIO stare zitta e così, con tutta l'assertività che sto sviluppando in questi anni di duro allenamento, rispondo:
"Far soffrire un bimbo (e una sculacciata può far solo soffrire) interrompe l'azione perchè il piccolo si sente sopraffatto, non perchè capisce il motivo che sta dentro al comportamento sbagliato (e poi bisognerebbe vedere sbagliato dove, come, perchè e soprattutto: secondo chi). 
Al massimo può capire che, se lo rifà, si becca un'altra sculacciata e quindi non gli conviene. 
La sculacciata scappa, io ho 3 maschi superenergici e talvolta scappa anche a me, ma sono io che in quel momento ho perso lucidità e non ho trovato soluzioni efficaci, non loro che la meritavano. 
In quel momento ho perso!
Ho perso soprattutto una buona occasione per insegnare ai miei figli come si vive da adulti responsabili e ho  mostrato loro che è piu facile e veloce sopraffarre i deboli e gli indifesi. Esattamente il contrario di ciò che desidero trasmettere: amore, rispetto e protezione verso i più piccoli. 
Io la penso così!"


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